Rafał Wiśniewski

Jak to Ewa zaśpiewała przy kambuzie — wiatry słabe, a w porywach „wcale”. Tylko pierwszego dnia, pod wieczór, gdy braliśmy Hel na cumy, południowa dwudziestka dała znać, kto tu rządzi na redzie. A potem? Dwa dni mgły jak z ballady o Duchu Bałtyku - cicho, mlecznie, aż w uszach dzwoni. Za to w kambuzie panowała Italia: tagliatelle kręcone na pokładzie i piadina romagnola, jakbyśmy płynęli nie po zatoce gdańskiej, a gdzieś między Rimini a Pesaro. — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Come ha detto Ewa, con quel mezzo sorriso da vecchio lupo di mare: venti deboli… con raffiche fino a «niente». Solo il primo giorno, verso sera, mentre cercavamo posto a Hel, ci ha preso un colpo di vento da 20 nodi che ti fa capire subito chi comanda davvero da queste parti. Poi, per due giorni, nebbia. Quella nebbia densa, appiccicosa, che ti entra nelle ossa e ti fa vedere il mondo come attraverso un bicchiere sporco. Per fortuna, almeno il cambusa ci teneva allegri: cucina italiana fatta come Dio comanda, tagliatelle tirate a mano sul ponte e una piadina romagnola che potevi giurare venisse da una baracca sul mare a Cesenatico (merito di Andrea).

Navigazione tranquilla e rilassate se non fosse per il caldo intenso e una sventata, prevista, di 30 kts a Capo Peloro. Tutto bene. Posti meravigliosi. Baie mozzafiato. Elencarle sarebbe una lista molto lunga.